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News » Rinnovo patente e ischemia: cardiopatie ischemiche ed idoneità alla guida

Data di pubblicazione: 19-12-2020

Il cuore è sostanzialmente una pompa in grado di far circolare il sangue ossigenato in tutto il corpo.

Per affrontare questo importante lavoro deve essere esso stesso irrorato da una notevole quantità di sangue che gli arriva tramite le arterie coronarie.

Le cardiopatie ischemiche sono un gruppo di malattie provocate dalla mancata irrorazione di sangue al muscolo cardiaco.

Questo avviene generalmente, ma non sempre, quando le arterie coronarie sono ostruite.

E’ importante sapere che le ostruzioni delle coronarie possono essere croniche, lentamente progressive (in tal caso il paziente accusa la tipica angina da sforzo) oppure acute, rapidamente progressive fino alla occlusione completa come nel caso dell’infarto miocardico acuto e dell’angina instabile.

Essere affetti da una forma di cardiopatia ischemica ha grande rilevanza quando si valuta l’idoneità alla guida. Infatti, se è vero che in circa la metà dei casi coloro i quali sono colpiti da un infarto acuto hanno dei sintomi premonitori che li inducono a fermare l’auto, in un’altra metà dei casi tali sintomi premonitori sono assenti oppure non vengono riconosciuti dal conducente.

Numerosi studi documentano che circa il 15 % degli incidenti provocati da malore del conducente sono provocati dalla cadiopatia ischemica. 

Complessivamente si tratta di circa l’uno per cento di tutti gli incidenti stradali, non molti per la verità, ma degni della massima attenzione perché potrebbero essere evitati con opportuna politica di prevenzione.

 

ANGINA DA SFORZO

 

L’angina da sforzo è una forma di cardiopatia ischemica cronica.

E’ caratterizzata dalla comparsa di dolore al torace, alla mascella, alle spalle, alla schiena o alle braccia, che insorge generalmente in seguito a sforzo fisico o stress emotivo o esposizione al freddo e cessa con il riposo o con l’assunzione di nitroglicerina. Meno tipica è la localizzazione del dolore nella zona epigastrica (in tal caso è facile confonderla con una banale mal di stomaco).

Esiste una classificazione di gravità che è bene conoscere: la classe CCS.

 

 

 

E’ bene conoscere la classe di angina CCS perché risultano IDONEI alla patente A o B esclusivamente i pazienti con angina da sforzo CCS 1 o 2.

Nel caso invece di valutazione per la patente C-D-E non è idoneo neppure chi ha una forma lieve di angina.

Sarà quindi necessario esibire una visita cardiologica recente che attesti la stabilità della angina e riporti la classe CCS.

Non infrequentemente potrà essere richiesta l’esecuzione di un test di ischemia (prova da sforzo, ecostress, scintigrafia miocardica da sforzo).

 

 

 

ANGINA INSTABILE – INFARTO MIOCARDICO ACUTO

 

L’angina instabile e l’infarto miocardico (IMA) sono forme acute di cardiopatia ischemica e richiedono una immediata valutazione in pronto soccorso perché è necessario un trattamento medico intensivo e spesso l’esecuzione di una coronarografia seguita da angioplastica oppure da un intervento cardiochirurgico di by-pass aorto-coronarico.

Come deve comportarsi un paziente appena dimesso dall’ospedale dopo un simile evento acuto?

Se il caso non è stato risolto completamente e il paziente continua ad avere episodi di angina a riposo oppure per sforzi lievi o moderati non potrà riprendere a guidare.

Se dopo aver affrontato una breve convalescenza starà bene potrà riprendere a guidare dopo un determinato lasso di tempo.

I protocollo COMLAS prevedono delle tempistiche MINIME da rispettare per le diverse patenti di guida (vedi tabella sottostante):

 

 

Alcune volte, dopo un ricovero per infarto, il paziente potrà avere sintomi attribuibili ad uno scompenso cardiaco, ma di questo parleremo in un altro articolo.

 

a cura del  Dott. Claudio MORETTI
Medico chirurgo-specialista in cardiologia
Direttore SC Cardiologia Ospedale di Chivasso- ASLTO4
Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche
Esperienza in cardiologia interventistica: angioplastica coronarica, TAVI, impianto clip mitraliche.