22-01-2023
Pedoni sempre più a rischio, una strage per gli ultra 65enni
Sono stati 307 (108 donne e 199 uomini di cui 50 stranieri) i pedoni morti sulle strade italiane nel 2022. L'incremento rispetto agli anni precedenti (271 nel 2021 e 240 nel 2020) è dovuto alla fine dell'allarme-pandemia con relativo lockdown. Ma i dati forniti dall’Osservatorio pedoni dell’ Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, fanno comunque riflettere. Va aggiunto che non comprendono i decessi avvenuti in ospedale a distanza di tempo, e l’Asaps stima una percentuale fra il 30 e il 35% di feriti gravi morti poi nelle terapie intensive.
Dall’analisi sull’età dei deceduti emerge che 14 pedoni avevano meno di 18 anni (il più piccolo solo 3 mesi, un altro 15 mesi, altri due 2 anni) e sono stati quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori. Ma è tra gli ultra sessantacinquenni che si registra una strage, con 116 decessi (59 pedoni avevano oltre 80 anni). In 42 casi il conducente investitore è fuggito, lasciando la vittima a terra. Asaps ha calcolato che ogni sette incidenti mortali con pedoni, uno è provocato da un «pirata stradale». Le regioni più a rischio sono state Lombardia (52 morti) e Lazio (41).
Per tentare di rendere più sicure le nstre strade il governo ha varato recentemente una serie di norme. Controlli rafforzati la notte, giro di vite per chi provoca incidenti sotto l’effetto di alcol e droga, prevenzione nelle scuole: sono questi i primi deterrenti. Oltre all'ipotesi (per ora rimasta tale) di rendere obbligatorie targhe e casco per i monopattini.
Nei giorni scorsi il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini si era spinto a ipotizzare la revoca della patente a vita perché chi guida «ubriaco marcio o drogato è un potenziale assassino». E potrebbe essere questo uno dei prossimi interventi sul tavolo. In un primo incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, quello dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, e con il capo della Polizia Lamberto Giannini, è stato preso un impegno comune sul tema della sicurezza stradale: già a gennaio verrà convocato un tavolo con i tecnici, allargato al ministero della Giustizia, per stilare le proposte normative e regolamentari.
Il pericolo aumenta di notte, quando si verificano più incidenti, specie nei fine settimana. La strada fa in media 8 vittime al giorno. I dati Aci-Istat del primo semestre 2022 segnano un netto aumento degli incidenti e delle vittime: dopo il crollo nel periodo acuto del Covid, in sei mesi ci sono stati 81.437 incidenti gravi con 1.450 morti (il 15% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) e quasi 110mila feriti (il 25,7% in più). Come reagire? Nella prevenzione saranno coinvolte anche le scuole. E' allo studio la possibilità di attribuire crediti scolastici legati ad attività di informazione e prevenzione.
15-01-2023
Milano, limite dei 30 all'ora per ridurre gli incidenti
Tra le varie iniziative per ridurre incidenti e morti sulle strade, particolare interesse merita quella di Milano, dove dal 2024 le auto viaggeranno con un limite di 30 chilometri orari in tutta la città e non solo in certe zone protette (come accade oggi).
Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno della maggioranza. Il sindaco, Beppe Sala dovrà proclamare Milano "Città 30", istituendo il limite di velocità in ambito urbano, a partire dal 1° gennaio 2024.
Una vera e propria rivoluzione della mobilità in una metropoli. In Italia soltanto Bologna finora ha avviato il percorso per diventare "Città 30". Portare il limite a un massimo di 30 km l’ora in città – sostengono gli esperti interpellati dai politici milanesi - potrebbe ridurre gli incidenti stradali e provocare meno morti sulle strade. «Infatti l’impatto tra un’automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l’utente leggero della strada, e al contrario l’impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze».
Nelle città, secondo dati Aci-Istat, avvengono oltre il 70% degli incidenti e tra le prime cause in assoluto c’è proprio l’eccesso di velocità. La "Milano 30" prevede poche deroghe su alcune strade selezionate a grande scorrimento, dove potranno essere previsti limiti più alti di 50 km.
In Europa già Parigi e Bruxelles hanno imposto (ma non nell'intera città) il limite urbano di 30 chilometri orari, la prima dall’agosto 2021 e la seconda dal gennaio dello stesso anno.
Dopo i primi 12 mesi di sperimentazione i risultati sono stati un aumento del rispetto dei limiti di velocità, con i morti sulle strade che si sono più che dimezzati. Ridotti in modo significativo anche i feriti gravi. Altre città europee hanno fatto e stanno facendo scelte analoghe, tra queste Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla, Bilbao.